BENEAMATA POSTURA (Parte 3) - Tra chi le DA LA COLPA DI TUTTI I MALI e chi dice “LA POSTURA NON HA NIENTE A CHE FARE IL TUO DOLORE!”
- Agostino Ciusani
- 2 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 3 feb
In che senso allora è anche vero che la postura non può centrare niente con il tuo male?!
Dobbiamo introdurre il concetto di forma e funzione relativi alla postura.

La forma è l’aspetto esteriore, come il corpo nella statica occupa tridimensionalmente lo spazio. Esempio: posso avere un torace scavato o pieno a botte; delle ginocchia valghe oppure vare; un atteggiamento cifotico o lordotico. etc.
La funzione risponde alla domanda: come si muove? Quel ginocchio che ha una forma vara si muove liberamente nei suoi paramentri di flesso-estensione, di rotazione, di shift?
Forma e funzione sono in relazione tra loro e si influenzano reciprocamente. È vero: se faccio tanto nuoto (funzione) in giovane età posso favorire la crescita di un torace con una certa forma; così come un soggetto con una ipercifosi (forma) sarà più in difficoltà a estendere molto la colonna (funzione).
La forma tuttavia è meno modificabile (soprattutto dopo la chiusura delle cartilagini di accrescimento intorno ai 20 anni). Inoltre ha delle “impronte genetiche” e comunque anche delle influenze che esulano il mondo meccanico-ortopedico (si pensi alla multifattorialità della scoliosi, che tutt’oggi ha una eziologia ufficialmente non conosciuta).
Ciò che invece si correla al dolore meccanico della postura dunque non è tanto la forma ma la funzione. È l’incongruenza di richieste funzionali su una struttura che la manda in crisi: di un ginocchio il fatto che sia “strizzato” o meno da forze conflittuali (indipendentemente dalla sua forma di ginocchio valgo, varo, recurvatum o flexum).
Possiamo avere una forma “storta” ma che funziona bene e non andrà incontro a dolori, perché le richieste funzionali sono equilibrate. Pensiamo a quanti maratoneti africani hanno i piedi “piatti”!
Con questo non sto dicendo che la forma non è importante, attenzione, soprattutto nelle delicate fasi di accrescimento (vedi scoliosi). Quello che intendo è che lo scompenso (sintomo) ha la sua origine nell’incongruenza di funzioni.
Pensate a un bel ruscello che sì presenta delle curve (non viene giù dritto) ma la corrente fa scendere armoniosamente l’acqua lungo il suo percorso. Rispetto un altro ruscello che magari è più dritto ma che presenta sassi lungo il suo percorso, zone stagnanti, mulinelli: qui il flusso di acqua sarà più disordinato e turbolento, facilitando problemi di stagnazione in alcuni punti ed esondazioni in altri.
Potete trovarvi un paziente “storto” che vi dirà che non ha mai avuto un dolorino di schiena in vita sua, così come la “ballerina” che ha una forma ideale ma che soffre le pene dell’inferno.
Ecco che allora, da questo punto di vista, abbiamo compreso che la postura (se intesa come forma) può non centrare nulla con il tuo dolore!
dott. Agostino Ciusani
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