Sindrome del Piriforme - caso clinico
- Agostino Ciusani
- 21 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 21 giu
Caso clinico: Sindrome del piriforme. Inquadramento e trattamento secondo la Medicina Funzionale dr Forte.

Viene comunemente utilizzato il termine “sindrome del piriforme” per riferirsi ad un’affezione dolorosa del muscolo piriforme. Un muscolo profondo della regione glutea, che mette in comunicazione l’osso sacro con l’anca. Se irritato può proiettare dolore, oltre che nel gluteo, anche posteriormente nella coscia, nel polpaccio e a volte nel piede. Per questo viene spesso confuso con una sofferenza delle radici nervose L5 o S1 (come nel caso di radicolopatia da ernia discale).
Secondo la Medicina Funzionale dr. Forte ogni sintomo è uno scompenso, ossia un punto di incontro di almeno 2 forze (o informazioni) conflittuali tra loro. La struttura che ospita il punto di conflitto comincia ad andare in sofferenza. In base alla struttura colpita avremo una specifica irritazione tissutale. In questo caso è stato interessato il tendine inserzionale del muscolo piriforme (tendinopatia).
Secondo le osservazioni del dr. Marco Forte, un tendine va in tendinopatia (tendinite, tendomiosi, calcificazione, etc) quando si ha una attivazione muscolare volontaria di un muscolo involontariamente inibito. Ad inibirlo è lo schema posturale (fasciale) con cui il corpo del paziente si è organizzato durante il corso della vita.
Il Metodo ha codificato il comportamento del complesso sistema posturale (interno) al fine di individuare, dunque liberare, quelle strutture che per diversi motivi si sono “bloccate”, generando forze conflittuali nel corpo.
In questo caso la paziente è una donna di 63 anni, affetta da un dolore al piriforme sinistro ormai persistente da più di 4 mesi. Nel suo caso specifico il muscolo si trova attaccato ad un osso che vuole “ruotare” a destra (osso sacro) e ad un altro che vuole “inclinare” a sinistra (femore). Queste due esigenze posturali diverse rappresentano per il muscolo piriforme un’informazione “conflittuale”, ossia la premessa per sviluppare una tendinopatia.
Bisogna dunque leggere il corpo per comprendere da dove originano questi 2 programmi posturali interni.
Attraverso i vari test e valutazioni si comprende la strada fatta dall’esigenza del corpo di ruotare a destra l’osso sacro. Il primum movens è stato l’esito di una un’operazione di asportazione di una ciste ovarica (destra) che ha lasciato nel corpo un programma di “rotazione” nell’addome. Tale programma nel tempo ha coinvolto e fissato altre strutture (radice del mesentere e rene destro). Ed è stato proprio il rene destro, che per la sue relazioni muscolari (ileopsoas, quadrato dei lombi), ha trasferito il programma di rotazione all'emi-bacino destro e quindi all’osso sacro.
Per il programma di inclinazione dell’anca è stato più facile: nasceva da una distorsione alla caviglia sinistra.
Il trattamento consiste nello “sbloccare” le strutture bloccate nei relativi programmi posturali, in questo caso: da una lato ovaio, radice del mesentere e rene dx e dell’altro la caviglia sinistra.
È stato quindi tolto il conflitto sul muscolo piriforme. Una struttura non più in conflitto può accedere alla sua riparazione secondo il tempo biologico del tessuto e in relazione all’entità del fenomeno lesivo. In caso di necessità da parte del tessuto si può successivamente aggiungere della terapia sintomatica (es: fisiokinesi, strumentale) per aiutare/velocizzare il processo di guarigione e renderlo più stabile
In questo specifico caso già a fine seduta si è passati da un dolore 7/10 a 3/10 (VAS). A 4 giorni il dolore è sparito completamente.
Dott. Agostino Ciusani
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