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BENEAMATA POSTURA (Parte 1) - Tra chi le DA LA COLPA DI TUTTI I MALI e chi dice “LA POSTURA NON HA NIENTE A CHE FARE IL TUO DOLORE!”

Aggiornamento: 3 feb

Tagliamo subito la testa al toro: entrambi hanno ragione. Ma come ..?!

 

Ti invito a lasciarti guidare in questi articoli (Parte 1 - 2 - 3). Ti guiderò a comprendere i principi basici che governano la postura e troverai dei concetti accessibili in modo semplice e chiaro. Non perché “banali”, tutt’altro, ma perché immediatamente e intuitivamente riconoscibili come “reali”. Semplicemente magari non ci avevi mai pensato prima.

 

Cos’è la Postura?

Se prendiamo il vocabolario Treccani l’etimologia della parola postura è “positura, ossia il modo di atteggiarsi del corpo umano o di una sua parte”.

 

Bene! Ma allora da dove partiamo per comprendere la postura: come funziona? Cosa bisogna farci? È responsabile di tutti i mali o non centra niente con il tuo dolore?

 

Ogni volta che vogliamo comprendere un qualcosa dobbiamo partire dall’osservazione!

 

Osservare significa assistere a ciò che emerge/si manifesta senza volerlo influenzare (fenomenologia), lasciandosi liberi da schemi mentali, credenze, aspettative, opinioni, speranze o giudizi.

 

Cosa possiamo osservare in prima istanza della postura? Te lo dico io: prendi uno spillo e vai a punzecchiare un tuo amico. Bhe immediatamente questo si scanserà per non sentire il dolore dello spillo, giusto? Se un esperimento non ti basta ti invito a punzecchiare un centinaio di persone e dimmi se il fenomeno non si ripete!

 

Bene. Abbiamo allora osservato questo fenomeno, lo abbiamo verificato tante volte e ne abbiamo preso consapevolezza. Possiamo quindi sigillare questa osservazione in una “legge”: la 1° legge della postura.

 

Ossia “la postura si modifica per fuggire da un “dolore” (reale o apparente, passato, presente o futuro.. non importa)”.

 

Questo dolore non deve essere per forza un dolore enorme può anche essere un sottile disagio, talmente sottile che il nostro corpo lo registra ma, non arrivando a corteccia, non lo sentiamo e non ce ne rendiamo conto.

 

La postura dunque cambia per fuggire dal “dolore” e questo lo si osserva in tutti gli esseri viventi: animali e vegetali. Perché dunque? Il dolore è il prezioso segnale di salvaguardia della vita, ossia tutela la sopravvivenza.

 

Sopravvivere è un comando insito nella “macchina” biologica, ma anche in quella mentale ed emotiva. Pensa ad esempio ad una situazione che tocca una tua ferita emotiva: non sarai istintivamente portato a evitarla? A scansarti da essa come fa il corpo con lo spillo? Oppure come è difficile cambiare idee o comportamenti. Anch’essi vogliono sopravvivere e per farlo “torceranno” la nostra visione, ci chiuderanno in schemi mentali fissi e abitudini. Avremo così una “postura” anche mentale e comportamentale.

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Bene, passiamo oltre. Nella nostra vita abbiamo dei bisogni, giusto? E per soddisfarli dobbiamo svolgere delle funzioni. Esempio: mangiare (bisogno) ® dirigermi al supermercato (funzione).

 

Per comprendere meglio cosa centra la postura, facciamo questo semplice esempio.

 

Se ti chiedessi di spostare il tuo corpo di 20 metri da dove sei, come lo faresti? Semplicemente camminando come ti viene istintivamente più comodo, no?! Non ti verrebbe di farlo in verticale sugli indici delle mani, giusto?! Perché?

 

Spontaneamente la natura svolge le sue funzioni in economia, ossia spendendo meno energia possibile per la funzione richiesta. Questa legge è ancora una volta legata alla sopravvivenza e possiamo considerarla la 2° legge della postura.

 

“La postura si torce per assecondare le funzioni necessarie per il soddisfacimento dei nostri bisogni e lo fa, non solo evitando di sentire dolore, ma con la minore spesa energetica possibile”.

 

La natura ha imparato a non “sprecare”. È parsimoniosa da questo punto di vista ma non per questo “non generosa”. Pensiamo ad esempio che in media in una eiaculazione l’uomo espelle dai 40 ai 120 milioni di spermatozoi, quando comunemente solo 1 feconda l’ovulo. Interessante!



dott. Agostino Ciusani


 
 
 

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